Vaiolo delle scimmie, in Italia scatta l'allarme: dove è partito il focolaio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Vaiolo delle scimmie, in Italia scatta l’allarme: dove è partito il focolaio

provetta vaiolo delle scimmie

Primo focolaio di vaiolo delle scimmie in Italia con ben 10 persone colpite. Scoppia l’allarme da parte delle autorità sanitarie.

Scatta l’allarme vaiolo delle scimmie (MPox) in Italia. Una prima segnalazione è stata inviata al ministero della Salute, come previsto per questo tipo di malattie, da parte della regione Toscana a seguito di ben 10 casi di persone infette a Firenze. Ecco quali sono gli effetti sulle persone e come comportarsi.

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Vaiolo delle scimmie: scoppia l’allarme

A Firenze, un focolaio di vaiolo delle scimmie ha colpito 10 persone, generando preoccupazione tra la comunità locale. L’infezione virale, caratterizzata da eruzioni cutanee con vescicole, linfonodi ingrossati e febbre, ha fatto la sua comparsa a partire dalla seconda settimana di gennaio, almeno stando alle prime informazioni raccolte dai principali media di informazione.

Da quanto si apprende, le autorità sanitarie, allertate dalla situazione, hanno immediatamente avviato ricerche preventive al fine di individuare e contenere ulteriori possibili contagi. Finora, sono state identificate una decina di persone infette, con sette di esse provenienti da diverse province della regione, tutte risultate presenti in una discoteca nell’hinterland di Firenze.

Dal punto di vista clinico, fortunatamente, nessuno dei pazienti presenta sintomi preoccupanti. Tuttavia, le autorità regionali hanno prontamente segnalato l’episodio al Ministero della Salute, come da protocollo in caso di malattie di questo tipo. Attualmente, si sta procedendo con la ricostruzione della mappa dei contagi per comprendere meglio la diffusione del virus.

L’Istituto Superiore di Sanità ha chiarito che il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso tra gli esseri umani attraverso una vicinanza stretta e prolungata con un individuo sintomatico. Ciò può verificarsi attraverso il passaggio di goccioline di saliva durante la conversazione a breve distanza, il contatto fisico con lesioni cutanee o anche durante i rapporti sessuali.

Il commento di Bassetti

Al Quotidiano Nazionale, anche l’esperto Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino di Genova, ha dato alcuni commenti sulla vicenda del vaiolo.

“Il nome usato è Mpox, Monkeypox. Come suggerisce la definizione, la malattia si chiama così perché il virus colpiva tipicamente le scimmie”, ha detto il medico.

Sull’allerta da tenere in questo senso, Bassetti ha aggiunto: “L’Mpox oggi è sicuramente un problema che esiste e che va tenuto in considerazione”.

Il vaiolo delle scimmie si previene “con la vaccinazione delle persone a rischio. In Italia questo lavoro è stato fatto in modo serio, a riflettori spenti, con una comunicazione scritta alle persone a rischio. Che si sono vaccinate moltissimo negli ambulatori di malattie infettive e nelle Asl”.

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ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2024 12:59

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